E’ una pietra apprezzatissima, con una forte personalità, regale: i sovrani se ne facevano ricavare oggetti ornamentali e amuleti. In realtà non è un minerale singolo ma una mescolanza, in cui predominano minerali azzurri (lazurite, sodalite, haüynite), con le caratteristiche inclusioni di pirite che ricordano appunto le stelle.
Il lapislazzuli (meno comune lapislazuli o lapislazoli) è una delle pietre preziose considerate tali da più tempo nella storia. La storia di questa gemma risale al V millennio a.C., fu molto usata per la fabbricazione dei gioielli trovati nelle tombe faraoniche in Egitto.
Rivestimento della Porta di Ishtar, nell'antica Babilonia |
Il lapislazzuli è costituito da una elevata concentrazione di lazurite con associati altri minerali accessori come calcite e inclusioni di pirite.
Il lapislazzuli si trova in giacimenti soprattutto in Afghanistan (Miniera di Sar-e-Sang, in Badakhshan, citata anche da Marco Polo), in Cina e Cile. È presente anche in alcune effusioni dei vulcani campani e laziali.
Nel Buddhismo viene considerato uno dei sette tesori e equiparato alla coscienza di sé.
Con il lapislazzuli si creava attraverso la macinazione e altri procedimenti, il più pregiato blu degli affreschi medievali, dalla tonalità intensa ed estremamente resistente nel tempo. Il costo di questa materia prima era paragonabile a quello dell'oro, se si pensa che le uniche miniere conosciute erano in Afghanistan. La ricchezza del materiale aveva anche un significato devozionale: nell'arte sacra ritrarre la divinità con materiali preziosi era una sorta di offerta che si faceva nei loro confronti.
Il lapislazzuli, come nel passato, continua tuttora ad essere usato in gioielleria, nell'intaglio e nella scultura. Famose sono le coppe e i vasi in lapislazzuli che appartennero ai Medici, famiglia regnante a Firenze nel XIV - XVIII secolo. Michelangelo ne usa abbondantemente sia per affrescare la Cappella Sistina (in particolare nel Giudizio universale) che la Cappella Paolina (Conversione di Saulo e Crocifissione di san Pietro). Anche Giotto utilizzò il blu lapislazzuli negli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Cappella degli Scrovegni, Padova |
A Roma nella Chiesa del Gesù, alla sommità dell'altare di Sant'Ignazio di Loyola, c'è una grande sfera ricoperta di lapislazzuli.
Altare di S.Ignazio di Loyola |
Il significato della parola “lapislazzuli” risale alla parola persiana “lazur”, che vuol dire “pietra blu”. In genere il lapislazzuli proviene dall’Afghanistan, ma si trova anche in Italia, in Egitto, in Cile, in Russia e negli Stati Uniti.
Si tratta di pietre molto lucide e belle da vedere, ma possono assumere colori diversi a seconda delle tracce presenti al suo interno. Normalmente si trova nella variante blu e contiene inclusioni di calcite bianca e pirite dorata.
Blocco di Lapislazzuli |
Il lapislazzuli è una pietra di un blu intenso, è collegata alla verità e all’illuminazione e stimola il Terzo Occhio e la ghiandola pineale. È sempre stato tra i minerali più apprezzati in antichità, grazie anche alla sua evidente bellezza.
Secondo la Bibbia, una delle pietre del pettorale del Sommo Sacerdote di Gerusalemme era proprio il lapislazzuli. Parte del Libro dei Morti è stato scritto su una lastra di questo minerale, mentre testi classici documentano come i popoli antichi riconoscessero grande valore a questo splendidi cristalli blu.
Venivano infatti considerate pietre sacre, collegate alla spiritualità, alla saggezza, all’illuminazione e all’armonia.
Gioielli scoperti nelle tombe egizie |
Il giacimento di Lapislazzuli per eccellenza è quello di Sar-e-Sang, situato nell’aspra Kokcha Valley, nel remoto Distretto di Badakhshan, nel nord dell’Afghanistan. Attivo da oltre 7000 anni, è la sede di alcune delle più antiche miniere del mondo.
Mappa dei giacimenti di Lapislazzuli nel mondo |
Minatore |
Esposizione di minerali |
Esistono certamente altri giacimenti di Lapislazzuli, ma quello afghano rimane il migliore per reputazione ed esperienza. Nell’antichità, il Lapislazzuli dell’Afghanistan veniva esportato lungo le antiche vie commerciali verso Mesopotamia, Egitto, Grecia, Roma, India, Cina e persino Giappone.
Il geografo persiano medievale Estakhri visitò le miniere afghane di Lapislazzuli nel X secolo e quando, nel XIII secolo, Marco Polo le visitò a sua volta, scrisse: “C’è una montagna in quella regione, dove si trovano i più bei Lapislazzuli del mondo”.
Per i suoi numerosi giacimenti il Lapislazzuli è diventato il 20 settembre 1984 la pietra nazionale del Cile. Ulteriori Paesi dove si estrae questa meravigliosa gemma sono la Russia (Lago Bajkal), l’Angola, la Birmania, il Canada, il Pakistan e gli Stati Uniti.
Storia dei Lapislazzuli
I Lapislazzuli sono stati citati già nel 2650 a.C. nell’ “Epica di Gilgamesch”, celebre poema dell’antica Mesopotamia. L’antica città sumera di Ur aveva un fiorente commercio di Lapislazzuli e le sue tombe reali, portate alla luce nel 1920, contenevano più di 6000 squisite statuette, piatti, perline e sigilli di Lapislazzuli.
Gli antichi egizi, così come gli antichi romani e greci, attribuivano a questa gemma celeste una forza divina. Usato per cerimonie religiose e come ornamento personale, il Lapislazzuli è stato indossato anche come talismano, amuleto e gioiello intarsiato.
Scarabeo di Lapislazzuli |
Nel I. secolo d. C. lo storico romano Plinio il Vecchio descrive il Lapislazzuli come “un frammento della volta stellata del cielo”.
Tenuto in gran conto dagli alchimisti, il Lapislazzuli fu usato anche nell’arte come pigmento. La gemma veniva polverizzata e unita all’olio, per ottenere il colore “oltremare”.
Pigmento di Lapislazzuli |
Botteghe Granducali o manifattura milanese Pierre Delabarre - Coppa con delfini, draghi e bambino seconda metà del Cinquecento (coppa); 1625-1645 (montatura) |
Varietà del Lapislazzuli
Secondo alcuni trattati persiani che parlano di Lapislazzuli, i suoi colori si possono classificare in tre classi: nili (blu scuro), assemani (blu chiaro) und sabz (verde).
Nella valutazione del Lapislazzuli il colore più bello è ritenuto essere il blu reale uniforme (ricco blu violaceo). Difformità di colore o, in generale, tracce di verde, influenzano negativamente la bellezza e il valore della gemma. Di contro la presenza della Pirite regala al Lapislazzuli una nota mistica e suggestiva.
Gli esemplari del Cile presentano un colore chiaro per l’alta percentuale di calcite.
Caratteristiche del Lapislazzuli
Riguardo al taglio, il Lapislazzuli è una gemma semplice da tagliare. L’unico limite è la fantasia del tagliatore. In generale viene prescelto il taglio cabochon, ma può essere lavorato anche per tavole, perline, incisioni o figurine.
Ariete di Lapislazzuli |
Il Lapislazzuli non è solo una gemma antica, con 7.000 anni di storia alle sue spalle, ma è anche connessa a differenti mitologie e tradizioni.
Cura del Lapislazzuli
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