giovedì 21 luglio 2016

Il Talismano di Carlo Magno

Carlo Magno
Il Talismano di Carlo Magno (742 - 814) è un luminoso pendente, databile al IX secolo, in filigrana d’oro con al centro, nella parte anteriore, uno zaffiro ovale tagliato a cabochon dal quale si vede, in trasparenza, una reliquia. 
Intorno, inserite nell'oro, lavorato a filigrana e granulazione, su tutte e due le facce, ben cinquantatré pietre preziose montate in funzione della loro forma e del loro colore, tra cui si riconoscono perle, granati, ametiste e smeraldi.


Sul verso si ripete lo stesso tipo di decorazione, ma lo zaffiro originale è sostituito da un vetro più scuro. 

Carlo Magno era un grande collezionista di reliquie e ne era molto appassionato fin da bambino. Da adulto portava una collana con pendenti di cristallo contenenti pezzi della Vera Croce ed il suo famoso ‘talismano’ costituito da due zaffiri che racchiudono pezzi della Vera Croce e una ciocca di capelli della Madonna.
Attualmente questo gioiello è custodito nel tesoro della Cattedrale di Reims.

Cattedrale di Reims - Francia
 Ma non fu solo una semplice devozione. Quando il suo regno cominciò a ingrandirsi aumentando così anche il suo potere, utilizzò la religione, ed in particolare le reliquie, come elemento di unificazione del suo regno sotto un unico credo, approfittando anche della sua alleanza con la Santa Sede che lo portò prima a conquistare il regno Longobardo, e proclamarsi “Gratia Dei Rex Francorum et Longobardorum” nel 774, e poi Imperatore del Sacro Romano Impero nell’anno 800, essendo coronato dallo stesso papa Leone III.
La sua politica era quella di contrastare il potere ed il prestigio di Bisanzio presentandosi come legittimo successore degli imperatori di Occidente. Al culto delle immagini propugnato da Bisanzio rispondeva con quello delle reliquie, che costituivano non l’immagine del santo ma il santo in sé.
Quando Carlo Magno morì, fu sepolto in un sarcofago romano del II secolo d.C. (il famoso sarcofago di Persefone) che fu depositato sotto il pavimento della Cattedrale di Aquisgrana.

Cattedrale di Aquisgrana
Nell’anno 1000 (anno apocalittico) la sua fama non si era ancora spenta. L’imperatore Ottone III decise così di promuovere il suo culto e per fare questo riesumò il suo corpo facendo rompere il pavimento della cappella fino a che non trovarono il sarcofago. Ce lo racconta, pochi anni dopo (verso il 1012-18), lo scrittore Thietmar di Merseburg: all’apertura del sarcofago, trovarono il corpo dell’imperatore (che fra l’altro era alto quasi due metri) seduto a schiena eretta, come se stesse ancora regnando. Ottone si prese la croce che Carlo Magno aveva al collo ed il suo famoso talismano, oltre a parti di ciò che restava degli abiti. Il resto fu riposto nella tomba.


Cappella Palatina
Dopo il recupero da parte di Ottone III, per secoli del talismano si perdono tracce: probabilmente rimane custodito, tra le oreficerie e i vasi sacri del tesoro della Cattedrale, mentre il suo ricordo sfuma nell'alone indistinto della leggenda.

Cattedrale di Aquisgrana
Ottobre del 1804, Giuseppina Bonaparte arrivata da Parigi, nel corso di un Te Deum nella Cattedrale riceve dal vescovo il Talismano di Carlo Magno come ringraziamento a lei e, soprattutto, al suo augusto consorte, per aver restituito alla chiesa le reliquie confiscate durante la Rivoluzione.
Da allora in poi, Giuseppina da quel medaglione non si separa più.
Alla sua morte, Giuseppina lo lascerà all'amata figlia Ortensia, che, a sua volta, lo donerà al figlio. Anche stavolta si tratta di un imperatore: Napoleone III.
La moglie di Napoleone III, l'imperatrice Eugenia, lo donerà alla morte del marito alla Cattedrale di Reims in cui verrà quindi custodito in una teca nella sala del palazzo del Tau.

Il Talismano di Carlo Magno esposto in teca



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